Un’azienda ecologica deve avere biodiversità.

 
 
 
 

LA BIODIVERSITÀ HA DEI BENEFICI ECOLOGICI EVIDENTI SUL SUOLO E L’ECOSISTEMA DEGLI INSETTI E UCCELLI

infatti le nostre lavande attraggono molte api che poi servono a impollinare i nostri olivi durante la fioritura, la verbena citronella che da una meravigliosa tisane tiene lontane le zanzare da casa.

LA BIODIVERSITÀ È ESSENZIALE ANCHE PER LA CONTINUITÀ DI UN’AZIENDA AGRICOLA

perché diverse colture richiedono diversi interventi a momenti diversi dell’anno: la vigna viene potata a gennaio e raccolta a settembre mentre l’olivo viene potato da fine febbraio in poi e viene raccolto a ottobre.

 
 

LA BIODIVERSITÀ AIUTA ANCHE LA SOSTENIBILITÀ DI UN’AZIENDA

in quanto da diverse potenziali fonti di ricavo: se un anno gela per troppo tempo le varietà di olivo meno resistenti non produrranno olive, ma altre culture come la vigna e i frutti produrranno. In contemporanea tutti gli insetti e i batteri (teoricamente) saranno stati eliminati dal freddo.

LA BIODIVERSITÀ DEVE ESSERE UTILIZZATA ANCHE PER VEDERE QUALE CULTURE SONO PIÙ ADATTE AL TERROIR

in funzione del cambiamento climatico. In effetti l’andamento delle stagioni non è più come sono lo è stato negli ultimi decenni, e quindi è necesarrio provare nuove culture più resistenti e adattabili alla siccità, all’alluvione, al gelo, al vento forte, ecc.

 
 

 
Poggiolecci sta quindi sperimentando piano piano diverse culture

I frutti (tutte varietà antiche che sono più resistenti ed adatte alla coltivazione biologica): melocotogni, fichi, prugne, mandorle, albicocchi, cachi, pesche, melograno, etc.

Gli agrumi: limoni, mandarini, pompelmi, arance, bergamotti e mandarino cinese – questi sono i più delicati e ogni anno è una sfida per tenerli.

La vigna: abbiamo 10 varietà di uva da tavolo e 2 ceppi di Sangiovese con cui abbiamo iniziato a fare vino nel 2019.

Abbiamo anche una piccola produzione di atromatiche come il rosmarino, la lavanda, l’alloro, la malva, il finocchietto selvatico e la verbena citronella.